Addestramento - Le Orme di Askan - Narni (Tr)

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Addestramento

L'aiuto delle unità cinofile è sempre più importante per vari campi appartenenti alla Protezione Civile, che tramite loro possono assolvere il compito di ricerca di persone scomparse, sepolte sotto le macerie, la neve o in acqua. Ogni nucleo agisce in un diverso ambito di competenza e quello che riguarda il nostro gruppo cinofilo da soccorso "Le Orme Di Askan Sez. Narni", è quello della ricerca di persone scomparse in superficie e su macerie.

Il cane da ricerca è innanzitutto un compagno di vita, quindi deve essere una presenza disciplinata, obbediente e coraggiosa ed un amico affidabile.
Il conduttore ed il proprio cane lavorano insieme per diventare un piccolo, efficacissimo team: l’unità cinofila.
Il cane arriva là dove l’intervento umano può essere difficoltoso ( es. una fitta boscaglia o peggio ancora una zona di macerie).
In questo caso il cane diventa l’alter ego dell’uomo, seguendo comandi dati a distanza, spesso solo a gesti; qualsiasi operazione di soccorso necessita di un ottima comunicazione tra il conduttore e il suo cane realizzata con molte ore di addestramento.

Il cane da soccorso deve essere robusto, volenteroso e socievole con gli altri cani e con persone estranee; deve avere sempre un livello di attenzione elevato, tanto entusiasmo e molta iniziativa, visto che è proprio il cane, utilizzando l’olfatto a dover capire come muoversi per ritrovare il disperso.
Non deve creare difficoltà con aggressioni o comportamenti asociali, deve essere di carattere equilibrato, curioso e non aggressivo.
Nel cane il senso olfattivo è il più sviluppato sia per potenza che per discriminazione: la mucosa olfattiva del cane è di 50 cmq contro i 5 cmq dell’uomo. Il cane riesce a percepire odori che l’uomo non avverte neanche minimamente e a discriminare e distinguere due odori, così come noi uomini siamo in grado di distinguere due sfumature di colore molto vicine.
L’addestramento del cane da ricerca avviene per passaggi successivi e di difficoltà graduale, in modo che il cane possa sempre coronare l’esercizio con un successo.
Dapprima gli esercizi vengono effettuati in un’area specifica e piena di “nascondigli” (casse, botole etc.) in cui il cane possa familiarizzare con i rudimenti della ricerca.

Uno degli esercizi di base è quello in cui, a vista, il figurante del gruppo si nasconde in luogo chiuso e il cane lo cerca, trovandolo e ricevendo da parte dello stesso una sorta di “gioco a premi” costituito da cibo, carezze e quant’altro gli può far piacere.
Dagli esercizi “a vista” (quelli in cui il cane vede il figurante mentre si nasconde) si può passare alle ricerche “alla cieca”, in cui il cane dovrà imparare a orientarsi con il fiuto.
Man mano che il cane sviluppa, con opportuni metodi, la capacità di segnalare al conduttore ( con l’abbaio) il ritrovamento e quella di fiutare un cono d’odore, le esperienze di addestramento si sposteranno sempre di più verso zone sconosciute, aumentando il tempo di latenza tra la collocazione del figurante e l’avvio della ricerca (invecchiamento della traccia) e la difficoltà complessiva dell’esercizio.
Il cane da ricerca ha in dotazione una pettorina, che gli si fa indossare appena inizia il lavoro.
Non è raro vedere gioia pura negli occhi del cane appena la pettorina viene estratta dallo zaino: il lavoro della ricerca è per il cane un compito molto gradito.

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